“[…] Il vino, dunque, come cicerone e ambasciatore del territorio per fare della Romagna una Wine Valley, così come in Emilia già esistono la Food Valley e la Motor Valley, aree turistiche produttive capaci ogni anno di attirare migliaia di visitatori.

Alla base di tutto, un’organizzazione turistica che mette in relazione sinergica tra loro, come nodi di uno stesso itinerario, le tante emergenze storiche e culturali disseminate nel territorio con le imprese produttive eccellenti, non solo vitivinicole perché in Romagna ci sono anche l’olio extra-vergine d’oliva e i formaggi, con gli hotel e le locande in grado di ospitare i turisti. L’iniziativa, tra l’altro, intende sostenere la candidatura di Rimini Capitale Italiana della Cultura 2026.

[…]

Il progetto, per la sua realizzazione, si avvarrà della collaborazione del CAST, Centro Avanzato di Studi Turistici presso l’Università di Bologna, sede di Rimini; della LABA, Libera Accademia di Belle Arti di Rimini, con la quale è stato studiato un nuovo sistema di comunicazione che attraverso le cartoline ‘I Vini dei Sogni e dell’Amarcord’ celebra il 180° anniversario della Rimini turistica; nonché del patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio e della Camera di commercio della Romagna.

[Tratto da Maurizio Temeroli, “Il vino come ambasciatore del territorio”, Il Ponte, anno XLVIII, n. 46, 2023, p. 19 (anche online, https://www.ilponte.com/il-vino-come-ambasciatore-del-territorio/)]